Ed eccoci qua, di ritorno dal 3° marathon .. un marathon un pò sbarellato, causa ghiaccio e curiosità!
Ma andiamo con calma.
Ore 7:25 con 5 minuti di anticipo siamo tutti e tre all'area di servizio Brembo Sud.
La temperatura è .. freschina, guanti da freddo ma non proprio estremi, e ci si spara un'oretta di autostrada .. colazione sulla superstrada tra Peschiera ed Affi, con le estremità non proprio al calduccio ...
Si riparte in direzione del Monte Baldo, la strada sale, attorno ai 1000 metri il fresco diventa freddo .. ai 1300 punge, ai 1500 sui prati troviamo un pò di neve, uno straterello ghiacciato che col sole si sta sciogliendo.
Fa un freddo cane!!
Ma Mod è ottimista .. si gode il sole e il panorama, e allora si sale in sella, e si riparte:
Si prosegue per quella splendida, sinuosa, invitante strada che si vede alle spalle del Modesto .. 500 metri .. si gira la curva e su un tratto in ripida salita e in ombra, la neve della notte precedente ha pensato bene di ghiacciarsi .. le macchine scivolano, le moto anche peggio, e a malapena si sta in piedi ...
Due crucchi col bmw riportano indietro le moto usando il cavelletto laterale come ancoraggio per tenerle in piedi .. mentre il trio medusa fa un non tanto rapido consulto, e tra l'opzione di tornare al fondovalle (40 km) ed attendere che la temperatura si alzi, opta per la seconda ipotesi.
Sosta tecnica di un'ora abbondante, facciamo anche un'ora e mezza .. ed è la prima dura 'botta' al giro previsto per il marathon.
Ma chi la dura la vince .. e alla fine si riesce a passare.
E ne valeva la pena: la strada è semplicemente favolosa, sembra disegnata apposta per le moto: fondo stradale perfetto, panorama fantastico, colori autunnali, curve in successione .. che volere di più???
Uno scorcio sul Garda, dalla Bocca di Navene:
E qui una bella veduta della neve che ancora si trova alle quote più alte .. col freddo pungente che continua a farsi sentire.
E ora si inizia a scendere, una lunga discesa che ci porterà a Mori, per poi girare ad ovest in direzione Riva del Garda.
In quota, la strada è sicuramente una ex strada militare recuperata; qui un tipico scorcio delle gallerie scavate nella viva roccia:
La discesa è lunga, ed incredibilmente divertente, anche per il traffico pressochè assente.
Riva del Garda viene saltata a piè pari, o meglio .. attraversata nel minor tempo possibile.
Qui decidiamo per la prima variante al giro ipotizzato: se vogliamo fare il Crocedomini con la temperatura giusta, non possiamo ridiscendere il Garda e fare la Valvestino .. tiriamo allora dritti per la val di Ledro, in direzione di Storo.